Comunicare attraverso i segnali del corpo

 

Durante l'adolescenza i ragazzi vanno incontro a profonde ristrutturazione dell'immagine di sé: spesso è difficile accettarsi e sentirsi accettati dal mondo esterno.

 

Il cambiamento investe soprattutto il corpo: l'adolescente assiste e partecipa alla trasformazione del proprio corpo bambino in un corpo adulto che può diventare il luogo privilegiato per dar voce a conflitti e disagi.

 

E' anche attraverso il corpo infatti che l'adolescente può esprimere bisogni e emozioni profondi altrimenti difficilmente comunicabili. Il rapporto con il cibo può diventare una canale comunicativo attraverso il quale richiedere attenzione e ascolto anche da parte del genitore.

 

A quest'ultimo spetta il compito di mettersi in ascolto di una comunicazione da interpretare, e sicuramente da non ignorare: episodi legati al rifiuto del cibo o di abbuffata possono infatti rappresentare crisi transitorie, tentativi fisiologici ed evolutivo di trovare provvisorie “soluzioni” di padronanza del corpo e delle emozioni, ma potrebbero anche indicare un rischio più importante legato allo sviluppo di un disturbo del comportamento alimentare, di una modalità di esistenza, un rifiuto e un’impossibilità di crescere.

 

Gli adolescenti possono soffrire di anoressia, bulimia e di alimentazione incontrollata. E' importante quindi prestare attenzione ad alcuni segnali: aumento dell’angoscia, la tendenza alla depressione e al ritiro sociale, ma anche alla valorizzazione eccessiva della magrezza, vissuta come condizione di onnipotenza e invulnerabilità. I ragazzi avvertono un senso di impotenza rispetto a queste forme di malessere e disagio ed è solo attraverso un sostegno mirato che è possibile restiruirgli la capacità di nominare e gestire emozioni troppo dirompenti.

 

 

Sui disturbi del comportamento alimentare leggi anche: Adolescenza e "Una cosa piccola che sta per esplodere"

 

 


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